Lettere al Direttore

In questa sezione pubblichiamo le lettere scritte da famiglie con figli ADHD.
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Siamo quelle mamme

"Siamo quelle mamme in attesa di una chiamata per il riconoscimento di un diritto.
Siamo quelle mamme bloccate in un limbo chiamato burocrazia.
Siamo quelle mamme che "signora non riusciamo più a gestire suo figlio".
Siamo quelle mamme che ogni giorno sentono parlare dei diritti alla serenità degli insegnanti e degli altri bambini, quando nessuno sembra pensare ai diritti del tuo...
Siamo quelle mamme che, anche con una certificazione, con terapie pagate privatamente, "signora dobbiamo fare di più", anche quando siamo le prime a metterci l'anima.
Siamo quelle mamme che subiscono ogni giorno gli sguardi e i giudizi delle insegnanti, delle altre mamme e persino dei nostri stessi parenti.
Siamo quelle mamme che alla sera, mentre gli altri dormono, piangono perché si sentono colpevoli anche quando colpe non ne hanno!
Siamo quelle mamme che soffrono per i propri figli e che la società ferisce ogni giorno senza curarsene...." 

Autore: L. C. B.

Fonte: Gruppo FB: ADHD - DDAI - Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività


La forte ma pacata mail di una mamma ai professori

"Questa è la mia mail di saluti ai professori delle medie che per 3 anni hanno remato contro mio figlio... Forse ho sbagliato, forse no, non lo so... Ma dovevo sfogarmi... La condivido con voi... Ditemi cosa ne pensate... Ovviamente mandata anche alla dirigente scolastica.... Ovviamente non ho ricevuto risposta se non un messaggio della professoressa di sostegno che mi comunica che fornirà degli schemi per gli scritti a Marco.... Alle 22.50 di oggi ancora non è arrivato nulla... Ma il week end è lungo....


Buongiorno professoressa
Con tanto dispiacere scrivo queste righe.
Premetto che scrivo a lei in quanto referente di classe ma non è un messaggio rivolto a lei.


Sicuramente Marco ha avuto anni migliori, sicuramente quest'anno ha avuto dei cambiamenti che lo hanno portato a volte ad andare fuori le righe, sicuramente ha tirato fuori a tratti il peggio di sé.
Come sa, ho sempre appoggiato le iniziative dei professori cercando di vedere il messaggio educativo che volevate fare passare, anche perché per me l'educazione è il primo biglietto da visita ed è fondamentale per diventare persone per bene e rispettate.
Mi sono vista 3 anni di note per materiale dimenticato anche se in tutte le linee guida del MIUR e dei corsi pedagogici è un atteggiamento sconsigliato da adottare per ragazzi con disturbi dell'attenzione perché accentuano la frustrazione del non riuscire.
Mi sono vista note: Marco parla con i compagni, Marco reagisce in modo inopportuno verso un compagno, Marco continua a giocare nonostante i richiami dei professori.


Marco è un ragazzo con una diagnosi di ADHD, DOP, disturbo della sfera emotiva, disturbo di tipo ansioso, nonché discalculo e dislessico che già solo a leggere tutte queste cose ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. E lo dico a ragion veduta visto che da genitori seguiamo periodicamente dei corsi per aggiornarci, evolverci e aiutare Marco a crescere in modo equilibrato, nonostante la sua neurodiversità ci remi contro.


Il suo essere così accogliente, sorridente, amico di tutti forse può essere ingannevole perché non si capisce mai quanto incida il disturbo rispetto al suo "marciarci" e anche io che sono la mamma sono rimasta stupita dall'ultima relazione che ci hanno consegnato.
La stessa equipe di neuropsichiatria infantile di *** ******* ci ha fatto i complimenti per come è Marco nonostante la diagnosi e le sue difficoltà, che ci sono e che quest'anno si sono palesate di più.


Tutto ciò premesso il mio dispiacere è dovuto al fatto che per la tesina di Marco non ci è stato un professore e dico uno che abbia fornito a Marco uno schema, un articolo, un materiale scritto, un momento di condivisione.
Se non la professoressa di sostegno che è il nostro angelo che sta fino a notte a scambiare messaggi con me per fare quadrare il tutto.
Dire a Marco "usa quello che è scritto sui libri di scuola" oppure dire a voce il da farsi senza accertarsi che lui abbia preso appunti, senza avere una base su cui partire, senza materiale da vedere, senza uno schema, senza nemmeno la spiegazione schematizzata di come dovrebbe essere una tesina... Non so, fare per esempio insieme la mappa iniziale dove ogni professore dava un piccolo aiuto per l'argomento da svolgere.
Tutto ciò è il nulla per un ragazzo con la sua diagnosi.


Bastava l'interesse di mandare una mail a me genitore e dire "signora abbiamo consigliato questo a Marco può aiutarlo a reperire il materiale?" Oppure "abbiamo assegnato questa ricerca da fare a Marco per la tesina, può verificare che la faccia così gliela controlliamo?".
Sarebbe bastato veramente poco per non farlo arrivare all'esame stanco, stanco morto, con la sua mente in loop che a quel punto non riesce nemmeno a comprendere i più elementari ragionamenti.
Vero che ci sta la professoressa di sostegno, vero che ci sono io a casa, ma se Marco non avesse avuto me che sono in grado di aiutarlo come avrebbe fatto?
Abbiamo pubblicato la sua tesina su Classroom. Ci fosse stato un professore, oltre la professoressa di sostegno che si è presa la briga di leggerla e fargli un commento per l'enorme e sottolineo enorme lavoro che sta facendo.... con il mio supporto, o da solo ma sempre con le sue idee.


Lunedì iniziano gli scritti, sarebbe bastato un pezzo di carta fornito a Marco o una mail inviata a me per indirizzarci sul tipo di preparazione da fare, non so, lo schema di un testo con introduzione svolgimento e conclusioni o comunque la struttura da seguire per gli eventuali temi proposti... In matematica dire... Guarda Marco portati queste formule o piuttosto esercitati a capire queste cose .... Nelle lingue una mail per dire... Guardi signora Marco dovrà ripassare questo o piuttosto quello.
Ad oggi io non so nulla e Marco che dallo stress ormai è proprio sulla sua galassia mi risponde "non lo so mamma". Ed io sono sicura che lui non lo sappia davvero, perché se fosse in grado di immagazzinare e ricordare le informazioni io non correrei dietro a diagnosi e sostegno per mio figlio e lui non avrebbe le sue difficoltà. Sarebbe stata sicuramente una vita più facile, ve lo garantisco.
Siamo arrivati alla follia quando è stato chiesto a Marco di portare la sua autovalutazione rispetto al Fair play etichettandosi come un ragazzo cbe non ha rispettato le regole a scuola... Per questo ho fatto mail a parte con lei in copia. Un toccasana per la sua autostima dopo 8 anni di terapia su questo!


E se per voi i voti sono soltanto numeri, i ragazzi ne sentono il valore... Se lei mette un 5 Marco si sente da 5, se mette un 8 Marco si sente da 8 e non è solo il risultato e dover essere valutato ma l'impegno, la voglia, lo stato in cui ragazzo versa.
Sa professoressa, io faccio parte di tanti gruppi di genitori con ragazzi con problematiche come Marco, genitori che vivono l'inferno perché questi disturbi specie in età adolescenziale esplodono in maniera cosi violenta e totale da devastare famiglie, insegnanti, ragazzi e tutto cio che li circonda...
Noi lavoriamo tutti i santi giorni per fare si che il DOP non prenda il sopravvento in questa età molto critica di cambiamenti fisici, emotivi, ormonali....


Parliamo parliamo e parliamo con Marco, come dischi rotti per imprimergli il buono e il cattivo, giusto e sbagliato, figo e delinquenza.... Delle volte ci stanchiamo noi stessi a sentirci per quanto lo ripetiamo.
Lei non sa le settimane passate tutti i giorni all'uscita di scuola per la paura che cadesse in qualche provocazione e finisse a botte con qualcuno. La paura perché un tale ragazzino della scuola gli si è presentato in 5 fuori scuola perché volevano picchiarlo.
E quando leggo solo commenti negativi nelle annotazioni mi cadono le braccia.
Nè una nota di merito, un appunto positivo per noi genitori, il riconoscere che nonostante le sue diagnosi Marco è un ragazzo come gli altri che non ha mai usato violenza, mai discriminazione, mai un problema con i compagni che lo adorano.
Bè, le posso dire professoressa, che siamo tutti molto fortunati per come è Marco e noi siamo immensamente fieri di lui, del suo carattere fomentino ma buono, del ragazzo che sta diventando e soprattutto per i principi che sta facendo suoi.
Quindi per voi può essere anche quel 6 o i più buoni 7 che gli avete messo, ma per noi Marco è un 10!
Perché per lui controllarsi e modificarsi è una fatica immensa... Per lui non è così scontato non cadere in provocazione, come non è così scontato ricordarsi il materiale o l'interrogazione o l'esercizio da svolgere.


Mi scuso per la lunghezza del messaggio e dello sfogo, ma sono rimasta veramente delusa e amareggiata da tutto ciò e glielo dico proprio con il cuore in mano professoressa.
Sono sempre stata dalla vostra parte, ho appoggiato anche l'ammonizione con la motivazione "assume atteggiamenti oppositivi provocatori", come se la sua diagnosi non esistesse.
Ovviamente annotazione prontamente modificata appena fatto presente la cosa alla dirigente scolastica.
Eppure lei non ci crederà ma dai racconti che i ragazzi mi hanno fatto dell'accaduto anche in quella occasione Marco ha dimostrato autocontrollo perché la cosa che fin da piccolo non riesce proprio a controllare è quando gli viene urlato in faccia anziché usare strategie che servono a calmarlo, sempre come direttive del MIUR.


Avrei voluto concludere questi 3 anni con uno spirito diverso perché didatticamente Marco ha avuto dei professori eccellenti quindi il mio sfogo non è per il vostro lavoro, ci mancherebbe, anzi per quello vi ringrazio, perché comunque nonostante la mia necessità di esporre il mio punto di vista dopo 3 anni in cui vi ho lasciato agire come ritenevate opportuno, avevo un bisogno quasi fisico di esternare tutto ciò, sicuramente è stata una.lezione per Marco che sente quotidianamente la solita frase da noi "Tu puoi cambiare te stesso, ma non puoi cambiare il mondo che ti circonda".


Con questo le auguro una buona giornata professoressa e buon lavoro per gli esami!!!"


Autore: P. N.

Fonte: Gruppo FB: ADHD - DDAI - Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività

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